Sul suo blog, Nicola Porro spiega in modo ineccepibile perché l’intesa governo-Abi sulla rinegoziazione dei mutui a tasso variabile farà perdere l’Italia in termini di concorrenza del sistema creditizio e di educazione finanziaria dei suoi cittadini. Il governo ha “inventato” il mutuo a rata fissa e durata variabile, che già esisteva. Sarebbe stato più opportuno concentrarsi sulla rimozione degli ostacoli che le banche frappongono alla surroga del mutuo (e quindi alla sua portabilità) per promuovere la competizione di mercato. Invece questa iniziativa finirà col produrre una ossimorica fidelizzazione forzosa dei debitori. Per tutelare i mutuatari deboli erano previsti, in Finanziaria 2008, 20 milioni di euro a titolo di contributo alle rate. Ora pare che quei fondi non verranno utilizzati, forse la loro cancellazione contribuirà a finanziare la manovra iniziale del governo su Ici e detassazione degli straordinari. In sintesi, come mancare più piccioni con una fava.
Di mutui, azzardi e competizione
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