Monte Paschi-Unicredit, troppe domande inutili su un futuro già scritto
Il collasso del “negoziato” tra MEF e Unicredit e l’eterno ritorno dei bubboni italiani, amorevolmente coltivati sino a minacciare di sepsi l’intero organismo
Il collasso del “negoziato” tra MEF e Unicredit e l’eterno ritorno dei bubboni italiani, amorevolmente coltivati sino a minacciare di sepsi l’intero organismo
Anni trascorsi a spazzare le sofferenze bancarie sotto il tappeto e ora il rischio di voragini a carico dei contribuenti si appalesa
Cacciato lo Straniero, riusciranno i nostri eroi ad ammalorare anche la seconda banca privata italiana, in nome del sistema?
A noi italiani ci ha fregato l’ignoranza del concetto di costo opportunità, oltre ad una predilezione quasi epica per le missioni impossibili, che tali restano
Alla ricerca di una missione strategicamente pubblica per MPS, ecco l’illuminazione: potrebbe diventare polo aggregante o aggregato di crediti deteriorati. E qui l’expertise esiste, in effetti
Dopo il salvataggio pubblico della tedesca NordLB, autorizzato dalla Vestager, anche l’Italia esige di poter immolare soldi dei propri contribuenti.
Le quotazioni dell’azione di Banca Monte dei Paschi sono in continua discesa, che ha di recente preso velocità. Mentre ci si interroga sulle cause del ribasso, cresce lo strepito scandalizzato degli urlatori professionali. Che tuttavia spesso coincidono con le figure che hanno sostenuto l’attuale assetto proprietario della banca.
Spigolando tra le pagine della relazione del capo della Vigilanza di Bankitalia, Carmelo Barbagallo, alla commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche, si individua un punto che spiega molto del collasso di Banca Monte dei Paschi e di un sistema rimasto inerte nella prevenzione, che doveva essere politica prima che normativa.