Marine e l’euro nella stanza
Le Pen avrà anche smesso di chiedere la Frexit ma il suo programma politico, fatto di protezionismo e distruzione del mercato interno Ue, porterebbe ancora lì
Le Pen avrà anche smesso di chiedere la Frexit ma il suo programma politico, fatto di protezionismo e distruzione del mercato interno Ue, porterebbe ancora lì
Visto che siamo in tempi di minibot, e visto che il parallelo tra la geniale idea italiana e quella avanzata anni addietro per la Grecia da Yanis Varoufakis tende a ricorrere, l’ideatore della via greca allo spazio fiscale ritiene di dover intervenire per spiegare che si tratta di due animali monetari differenti.
Venerdì scorso, sul Corriere, un colloquio del corrispondente Stefano Montefiori con Marine Le Pen sul radioso futuro dell’ossimorica internazionale sovranista. Nulla di inedito, neppure l’abituale illusione (o cinismo verso gli elettori) di riuscire a “cambiare l’Europa”, tutti assieme isolazionisticamente.
I nuovi spasmi sul Btp, con lo spread sul decennale tornato in area 300 punti base, sono il frutto del dilettantismo e dell’improvvisazione con cui questo esecutivo sta gestendo una delicatissima legge di bilancio per il 2019. Dentro questa cornice, che conosciamo da tempo, si muovono le correnti più strutturate e strategicamente consapevoli di quanti stanno spingendo il Paese verso …
E così, il sedicente “governo del cambiamento” ha gettato il debito oltre l’ostacolo, approvando una nota di aggiornamento al Def che prevede un rapporto deficit-Pil al 2,4% per ben tre anni, per finanziare nuova spesa senza copertura. Vinte le resistenze del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, le cui dimissioni sono probabilmente state bloccate dal presidente della Repubblica, almeno per ora. Avremo …
di Mario Seminerio – Il Foglio C’è un proverbio indiano che dice “nominare la tigre nella giungla significa farla apparire”. Lo stesso sta più o meno accadendo sui mercati finanziari dal momento dell’insediamento del governo gialloverde. A furia di dire in ogni consesso che “serve un piano B”, accompagnando lo strategico concetto con robusti intendimenti di lassismo fiscale in un …
Della serie “mi si nota di più se mi chiudo in un ostinato ed altero silenzio o se pronuncio delle pensose ricette di politica economica così ermetiche da risultare incomprensibili?”, oggi il marziale ministro degli Affari europei, Paolo Savona, parlando alle Commissioni Ue di Camera e Senato ci ha fatto sapere cosa servirebbe, tra le altre cose, per “salvare l’euro”.
Ieri, presso la sede della stampa estera a Roma, il ministro delle Politiche europee, Paolo Savona, ha presentato la sua imprescindibile autobiografia. L’occasione è stata propizia per alcune precisazioni del ministro circa la sua visione dell’euro e dei rapporti europei. Al netto di un ego che faticava ad entrare nella stanza, come si addice ad un economista, Savona è stato …
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