- Mercati vieppiù psicolabili, cioè volatili e con narrazioni assai mutevoli. Ora tocca a quella della recessione;
- Il cosiddetto terziario ha sin qui compensato la persistente debolezza manifatturiera. Ma non ci si deve illudere: non è da turismo e corporazioni protette che sarà nutrito il nostro benessere collettivo;
- Cosa serve per sottoscrivere il debito italiano senza affanni? La ricchezza finanziaria degli italiani, a partire dalla liquidità in conto. Finita quella, possono sempre vendere altro. E se non volessero? Ah, saperlo;
- I cicli politici in Italia durano ormai una media di due anni. Poi subentrano le campagne di “comunicazione” per incompresi. Le crisi economico-istituzionali fanno il resto;
- Se vero, segno di crescente disperazione;
- Rapporti Italia-Cina: il memorandum è morto, viva il memorandum;
- L’Italia vuole il riequilibrio dei rapporti bilaterali con Pechino ma poco e nulla è cambiato, a parte la sicumera propagandistica;
- Dalle autostrade alle linee ferroviarie: il virus che porta a infliggere il massimo danno all’utenza si attiva ad agosto;
- Il ruolo del Gran Sacerdote dei conti pubblici italiani è finalmente nudo ma siamo sempre in modalità “scurdammoce ‘o passato“;
- Il mercato azionario delle PMI italiane: d’accordo il restyling ma guardiamo anche ai fondamentali;
- Lieve aumento dell’inflazione in Eurozona a giugno, a rischio il taglio di settembre?
- Lo strano caso di Maduro “neoliberale” per parte della sinistra globale. Anche quella italiana cerca di non perdere il passo del ridicolo;
- Ma solo io vedo una inquietante parentela con noi italiani?
- La Cina all’opera sul nickel indonesiano, fondamentale per i veicoli elettrici;
- Regno Unito: scoperto lo scontato buco, il governo laburista prepara l’autunno, mentre il paese resta minacciato dalla sindrome italiana;
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