- Primo “accordo” post Liberation Day. Il Regno Unito è la facile cavia e ne esce con danni ridotti, per ora. Ma i trattati sono altra cosa, e il difficile verrà con Cina e Ue;
- In attesa dell’avvio del negoziato, gli esportatori cinesi si ingegnano a vari livelli;
- Trump prepara la spedizione d’affari nel Golfo con cortesie per gli ospiti;
- Del resto, parliamo di una presidenza di assoluto rigore etico;
- Trump scambia gli accordi commerciali per i contratti di gas e luce;
- Il rasoio di Occam, impugnato da Powell;
- Di cui, nel frattempo, compaiono undici cloni;
- Il dollaro continua a divergere da relazioni consolidate, mentre in Asia le placche tettoniche valutarie si muovono;
- Come riciclare se stessi, svuotando i cassetti di proprie proposte di legge e modificarle lievemente per attestare la propria esistenza in vita politica. È la tecnica legislativa di Cialtronia, bellezza;
- Ma nella dotazione del perfetto incantatore di elettori disincantati c’è anche una consolidata “tecnica referendaria”;
- E mentre i nostri imbonitori eletti si ingegnano a promettere aumenti retributivi a carico di Pantalone, il nostro mercato del lavoro continua a produrre divergenze epocali;
- La miniera d’oro per il conto economico delle banche italiane;
- Il premier francese François Bayrou, angosciato dal debito, ipotizza un referendum sulla prossima legge di bilancio. Circostanza che la dice lunga e cupa sulla situazione economica e soprattutto costituzionale di uno dei pilastri europei;
- Le due anatre azzoppate d’Europa si fanno forza;
- In attesa di vedere all’opera il “Trump di Romania”, ci sono i soliti vacui proclami;
- Momento di grande attivismo britannico nel commercio globale. Farage ringrazia;
- A dare una mano contro l’inflazione, al momento c’è il mercato petrolifero;
- Le auto cinesi in Europa avanzano, anche le non elettriche;
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