- Approvato il Big Beautiful Bill Act, ora resta solo da comprendere gli ordini di grandezza;
- Azionario americano al massimo storico ma non per gli investitori esteri esposti al dollaro. Il mondo non fugge dagli attivi a stelle e strisce ma riduce il rischio di cambio. Punto a favore di Trump;
- Arriva il “trattato” tra Trump e il Vietnam, ma non tutto è chiaro;
- Col Giappone il negoziato pare in alto mare, e Trump ne approfitta retoricamente;
- Il Pakistan invece utilizza direttamente la Famiglia e i famigli;
- Però forse siamo stati frettolosi, con i nomignoli;
- Dopo la brillante mano di poker di The Donald, noi italiani abbiamo un probabile buco di bilancio da colmare;
- Però ci stiamo ingegnando per il target di spesa Nato, mentre l’opposizione dovrebbe ridefinire il proprio concetto di pacifismo;
- Powell e la realtà trollano Trump;
- Il quale studia la storia russa per capire come punire gli oligarchi indisciplinati ma commette ancora qualche leggerezza da inesperienza;
- Malgrado ciò, il budget appena approvato rischia effettivamente di uccidere Tesla;
- Il premier britannico non controlla più il suo partito, nei conti pubblici si aprono sempre nuove falle e il populismo di Farage ingrassa. È la fine del modello europeo, dentro e fuori la Ue;
- I guai, per il Regno Unito, sono come le ciliegie;
- Profumo d’Italia: “Perché dovremmo aumentare le tasse se non riusciamo a tagliare la spesa?”
- Giorgetti vuole una previdenza integrativa riformata ma senza oneri per lo stato e più redditizia ma senza ridurre i Btp. Le assicurazioni vogliono sussidi per il rischio catastrofale senza chiederlo esplicitamente. Pagheranno i soliti noti?
- “Niente MES per salvare Deutsche Bank”. Ah no, aspetta;
- Siena vince il suo palio bancario: il difficile arriverà dopo;
- Il Pd è soprattutto un originale strumento musicale: il colabrodo polifonico;
- L’egemonia culturale pentastellata è ormai palese;
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