- Dopo la buffonata di Anchorage, Putin torna (anzi, resta) a Istanbul 2022;
- Articolo simil-5 secondo Giorgia: armiamoci e partite;
- Ormai del tutto palese la strategia di Trump per conquistare la Fed, non limitandosi al Board;
- Però alla fine Trump è arrivato a un concetto che da noi ancora sfugge a molti;
- Gli unici veri checks and balances d’America sono in un solo posto, anche se per ora inerte;
- Pur di arrivare al Nobel per la pace, The Donald mobilita anche Orwell;
- Il suo vice, invece, pare che sugli Appalachi (e dopo) abbia saltato innumerevoli lezioni di storia;
- La battaglia per le elezioni di midterm infuria con redistricting e voto postale;
- Si chiama capitalismo guidato dallo stato, sboccia in America, prepara il terreno al socialismo;
- Dagli al danese, edizione energie rinnovabili;
- Dopo i pretestuosi maxi dazi americani, che hanno interrotto l’idillio tra i rispettivi leader, il premier indiano punta a riformare e ridurre la tassazione dei consumi, per spingere la domanda interna;
- Forse non a tutti è chiaro: la trattativa non finisce mai, pur correndo a eseguire i diktat;
- Il commercio internazionale è come la natura: detesta il vuoto. I dazi di Trump regalano nuovo slancio alle importazioni cinesi in Africa e alla stessa Belt and Road;
- L’ex presidente della Bce inasprisce la critica a un’Europa sempre più irrilevante sulla scena mondiale. Ma questo è il risultato del cambio di tempi e paradigma, che rendono la costruzione europea inadatta all’habitat globale;
- Il crack al rallentatore della Francia, nuova tappa: ministri che straparlano, un notevole déjà-vu d’opposizione e un discreto rischio sistemico;
- Si avvicina la stagione della legge di bilancio, la mercanzia taroccata è già sulle bancarelle della politica ma sin d’ora si possono fare alcuni esercizi di tradeoff;
- Frutto tipico stagionale, come alzare il potere d’acquisto di alcuni lavoratori. Pagato sempre più spesso dalla fiscalità generale. Cioè devastando l’Irpef e facendola al contempo diventare una trappola mortale per “agiati” immaginari;
- Malcostume italiano: il parlamento europeo come parcheggio dorato. Ma a sinistra c’è chi legittima la prassi;
- In attesa dei nuovi giorni del giudizio elettorale, un’occhiata al fisco regionale e al programma pentastellato del camposanto largo;
- Non solo America: anche quella cinese somiglia molto a una bolla tech;
- Proseguono le mutazioni genetiche per la tassonomia ESG, già orgoglio etico europeo, che ora appare destinata ad accogliere i produttori di armi non solo convenzionali ma anche nucleari, che spesso sono le stesse aziende;
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