Secondo un sondaggio condotto da Bloomberg, le società dell’indice Standard&Poor’s 500 nel quarto trimestre di quest’annno dovrebbero registrare una progressione degli utili del 15 per cento, in ripiegamento rispetto al più 42 per cento previsto dal consenso a fine agosto. Nel 2009 i profitti dovrebbero crescere del 13 per cento, rispetto al più 24 per cento previsto due mesi fa. Che sia possibile, con questa congiuntura, continuare a ipotizzare incrementi degli utili fa probabilmente parte di quella caratteristica disconnessione dalla realtà che a volte colpisce gli analisti finanziari.
Per chi è abituato a sentire il suono della sveglia, Toyota ha riportato un feroce calo del 56 per cento dell’utile previsto per l’anno fiscale corrente, che in Giappone termina il 31 marzo, il maggior calo dei profitti da 18 annni a questa parte. Nel frattempo le borse, dopo essere risalite troppo velocemente nei giorni scorsi (anche grazie all’altrettanto psichedelico mini-crollo dell’indice Vix), sono state colte da embolia. Obama non c’entra, ma i sogni muoiono all’alba, tranne che per il gregge degli analisti finanziari: loro di solito si svegliano tardi.