Ci sono due modi infallibili: aumentare il ricorso alla cassa integrazione (fatto), e aumentare il tasso di inattività, cioè il numero di quanti non lavorano pur essendo in età lavorativa. Stiamo facendo anche quello, come conferma il dato di oggi dell’Istat sul mercato del lavoro italiano nel mese di maggio.
Infatti
Il numero di inattivi di età compresa tra 15 e 64 anni aumenta, a maggio 2010, dello 0,4 per cento rispetto ad aprile e dello 0,9 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009. Il tasso di inattività è pari al 37,7 per cento, con un aumento di 0,2 punti percentuali rispetto sia al mese precedente sia a maggio 2009.
Un tasso di inattività del 37,7 per cento indica che i bar, le piazze ed i corsi sono pieni, e/o che il ricorso al lavoro nero è ampio e diffuso, oppure che abbiamo un mercato del lavoro agonizzante, con un crescente numero di lavoratori scoraggiati. Quest’ultima ipotesi sembra rafforzata dal fatto che
Il numero delle persone in cerca di occupazione diminuisce dello 0,1 per cento rispetto ad aprile, segnando un aumento del 15,5 per cento rispetto a maggio 2009
Come che sia non stupisce per nulla che, date queste condizioni di contesto, il tasso di disoccupazione resti fermo all’8,7 per cento. Un altro motivo di pavoneggiamento per il Tg1 questa sera, prima di un servizio sulle vacanze alternative della foca monaca.