Da un’eccellente infografica del Financial Times, peraltro dedicata alla Francia, scopriamo che viviamo in un paese che ha in corso una ripresa letteralmente rabbiosa. Quasi da burnout. Inteso però non nel senso motoristico del termine quanto in quello psichiatrico. A volte basta solo mettere la testolina fuori dal cortile, non è difficile.
Ad esempio, la crescita cumulata del Pil dal primo trimestre 2014 (inizio della Fulgida Era Renziana del Riscatto e Rinascimento), al quarto trimestre 2015:
La chiamavano ripresa – 1 pic.twitter.com/CrSUIF2ygM
— Mario Seminerio (@Phastidio) 28 aprile 2016
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Oppure i dati sulla crescita cumulata dell’occupazione, nello stesso periodo, dove si ammira tutta la geometrica potenza di fuoco dei nostri sussidi temporanei alle assunzioni:
La chiamavano ripresa – 2 pic.twitter.com/VM7OGmcsbG
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O l’andamento degli investimenti, che è piuttosto eclatante. In effetti, pare che l’Italia abbia avuto lo scoppio di una bolla, ma da queste parti di bolle non se ne vedono da tempo immemore:
La chiamavano ripresa – 4 pic.twitter.com/zAORuhRgwr
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A noi notoriamente è la prospettiva, o meglio la sua mancanza, quello che ci frega. In compenso siamo campioni mondiali di autoinganno, oltre che di vittimismo, che ne è il naturale discendente.