- La premier rafforza la comunicazione che ci accompagnerà nei prossimi mesi: vittimismo con ricerca di capri espiatori ed esaltazione di una realtà alternativa e immaginaria sull’economia;
- E quanto più è coccolata dai nostri vigili intrattenitori, tanto più il botto farà fragore;
- Nel frattempo la Tunisia, grande scommessa meloniana sul nulla, si fa gli affari propri e alza la posta;
- Nel frattempo, la Marina si schiera;
- Resta questo terribile e assai italiano modo di esprimersi;
- Attendendo la legge di bilancio, il richiamo della foresta si fa sempre più forte;
- Uno dei miraggi della riforma fiscale: la tassazione unificata dei redditi da attività finanziarie;
- Il presidente dell’Antitrust vorrebbe imporre alle banche la remunerazione minima di conti e depositi, in nome del “benessere comune”. Ma di concorrenza, che pure è la sua missione istituzionale, non parla;
- Un’analisi del rapporto annuale Inps evidenzia che un numero estremamente ridotto di lavoratori si possono considerare poveri a causa della retribuzione oraria;
- Il probabile futuro premier britannico tenta l’euro-furbata sull’immigrazione;
- Nel frattempo, il Labour svuota i cassetti per scrivere il manifesto elettorale;
- La Bce ha completato i rialzi dei tassi? Non ci scommetterei;
- Argentina, l’irresistibile e grottesco richiamo del populismo elettorale;
- E alla fine, Ursula accontentò i francesi;
- L’altro settore di acuta sofferenza europea sulle importazioni cinesi torna al passato;
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Foto di Matías Flores da Pixabay