Conniventi omissioni

Anche quest’anno, i telegiornali natalizi ci hanno regalato la consueta melassa di buoni sentimenti anti-israeliani. La pace in Terrasanta, il Natale a Betlemme, la costruzione di ponti e non di Muri (rigorosamente con la maiuscola) e via banalizzando. Come ogni anno il riferimento, subliminale ma non troppo, alle colpe “storiche” degli ebrei è giunto puntuale. Con i palestinesi tutti (non la sola popolazione civile, ostaggio di gang malavitose ammantate di un’ideologia di odio) nella parte dei “nuovi ebrei” perseguitati dal faraone israeliano.

Quello che i mainstream media hanno rigorosamente passato sotto silenzio sono i continui lanci di razzi Qassam da Gaza verso le abitazioni civili in territorio israeliano, il caos in cui è precipitata l’Anp alla vigilia delle elezioni generali palestinesi del 25 gennaio, le guerre per bande tra miliziani, l’apertura di un secondo fronte contro Israele dal Libano del Sud ad opera di Hezbollah, dopo aver inviato i propri dirigenti al briefing natalizio a Teheran, con lanci di missili sulle città israeliane confinanti col Libano. Ecco, di tutto ciò, nelle iperglicemiche cronache natalizie dalla “Terrasanta” non vi era traccia alcuna, nell’abituale, squallida latitanza di analisi. La purtroppo attesa trasformazione di Gaza in un Gazastan terrorista, con la complicità di alcuni paesi dell’area, non merita spazio nelle nostre pensierose ed ecumeniche analisi. Dopo la riapertura del valico di Rafah, con fanfare per la presenza di un nostro generale dei carabinieri al controllo doganale, in rappresentanza di quell’Unione Europea i cui soldi servono a stampare volumi di storia e geografia grondanti odio antisemita, abbiamo scoperto che gruppi terroristici palestinesi sono riusciti a contrabbandare a Gaza, con la connivente indolenza delle guardie di confine egiziane, esplosivo che verrà utilizzato per potenziare i razzi Qassam destinati ai civili israeliani. Qualcuno ha udito interrogazioni parlamentari, a Roma, a Parigi, a Strasburgo? Qualche ineffabile donna in nero contro la guerra, qualche assorto beato costruttore di pace ha trovato alcunché di opinabile? Qualche progressista alle vongole di casa nostra è riuscito ad imbrattare d’inchiostro qualche colonna in pagine di retrovia? Qualche cooperante-dialogante si è mai chiesto perché il grande statista Mahmoud Abbas ha rifiutato di richiamare le guardie di confine palestinesi che servono da alibi e da scudo umano ai terroristi che lanciano razzi sugli odiati civili ebrei, per impedire o comunque ostacolare la risposta israeliana? Il silenzio è d’oro, i pacifisti hanno le coscienze sporche di sangue. E nel frattempo, il Manifesto pubblica la notizia dell’intervento al cuore per il “Killer Sharon”, e celebra il nuovo libro di menzogne autobiografiche di Rossana Rossanda, la “ragazza del secolo scorso”, il secolo breve dei democidi e dei totalitarismi tanto caro ai sollevatori delle masse oppresse ed ai costruttori dell’Uomo Nuovo.
Ma non temete, alla prima reazione difensiva israeliana tornerà a levarsi alto il raglio gruberiano…

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