Prendete vendite al dettaglio migliori del previsto, soprattutto per Wal-Mart, vero market-mover e termometro della salute del consumatore statunitense. Aggiungete la nuova ondata di merger-mania, con Alcoa che rinuncia alla scalata alla canadese Alcan, destinata ad essere preda di Rio Tinto. Alcoa rischia, da questo momento, di essere preda di BHP Billiton, e decide di vendere cara la pelle reintroducendo il programma di riacquisto di azioni proprie. Da ultimo, considerate che il mercato era molto “corto”, come suggerisce il numero di contratti futures sull’indice S&P venduti. Il combinato disposto di queste circostanze, unito al (temporaneo, a nostro avviso) ridimensionamento della crisi di downgrade delle obbligazioni collateralizzate da subprime mortgages (i finanziamenti immobiliari concessi a debitori con scarso merito di credito), ed avrete un gigantesco short-squeeze. Domani è un altro giorno.
P.S. scusate l’eccesso, vagamente autocompiaciuto, di tecnicalità, ma dopo settimane e mesi di partiti democratici, caste, scaloni, monnezza napoletana, riforme capezzoniane, sindacati petulanti e comunisti ladri di futuro, ministri che straparlano, neocon ammaccati e blogger tuttologi che spaziano dalla medicina all’economia passando per il giardinaggio, sentivamo il bisogno di scrivere al solo egocentrico scopo di ricrearci.