Sappiamo che gli americani «non parlano con i terroristi» e che non smettono di ricordarcelo ogni qualvolta qualcuno sostiene che il dialogo con Hamas potrebbe essere utile alla soluzione dell’imbroglio israelo- palestinese. Ma in quella occasione vollero che l’Uck venisse a Rambouillet e diventasse il legittimo interlocutore della diplomazia internazionale.
(…) Mentre Bush senior, nel 1991, aveva cercato di mantenere intatti, per quanto possibile, gli equilibri politici e territoriali scaturiti dalla Seconda guerra mondiale, i suoi successori hanno assecondato la frammentazione dell’Urss e della Jugoslavia. Lo hanno fatto nella convinzione che i nuovi Stati sarebbero diventati amici dell’America e le avrebbero permesso di estendere la sua influenza nei territori occidentali della vecchia Unione Sovietica, nei Balcani, nel Caucaso e nel Caspio. Per ottenere lo scopo hanno offerto a questi Paesi l’ingresso nella Nato e hanno esortato l’Unione europea ad accoglierli nel suo seno. Con un doppio risultato: irritare la Russia, colpita nel suoi interessi, e diluire l’Ue sino a rendere sempre più difficile l’espressione di una politica estera europea. Capisco che l’indipendenza del Kosovo possa piacere agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna. Mi è difficile capire perché piaccia alla Francia, alla Germania e all’Italia.
(Sergio Romano, Corriere della Sera)