Titolo del Corriere online, a commento della Relazione Unificata sull’Economia e la Finanza pubblica:
Meno debito, ma si dimezza il pil
Pare che a via Solferino non sappiano distinguere tra variabili di stock e variabili di flusso. Non è il pil (che è uno stock) a dimezzarsi quest’anno rispetto al 2007 (e grazie al cielo!), bensì il suo tasso di variazione. Il nostro sospetto è ulteriormente corroborato da questo passaggio:
(…) il Pil sarà in ribasso nel 2008 di quasi un punto percentuale, e compreso tra lo 0,6 e lo 0,8% la previsione di un 1,5%.
Letto così, sembra che l’Italia nel 2008 avrà una variazione negativa del pil dell’1 per cento (ma come, non doveva dimezzarsi?), mentre in realtà è prevista subire una decelerazione nel tasso di crescita di un punto, dall’1,8 allo 0,8 per cento. C’è solo da augurarsi che i potenziali investitori esteri non basino le loro decisioni sulle rassegne stampa dei giornali italiani. Avrebbero un quadro ancora più fosco della nostra economia.
Update: al Corriere (e a Repubblica) servono solo alcune ore per colmare il debito formativo e correggere la titolazione. Meglio tardi che mai. Dopo le 19, non hanno ancora completato i compiti l’Occidentale e la Stampa. Che sia colpa della cattiva maestra Ansa?
Update 2: alle 20, al Tg5, Giuseppe De Filippi scandisce: “prodotto interno lordo dimezzato”. Avanti così!