Con grande reattività, il sito Pattichiari, il consorzio promosso dall’Associazione Bancaria Italiana allo scopo di offrire strumenti “semplici e moderni” che aiutino il risparmiatore a “capire meglio i prodotti finanziari” e “scegliere quelli più adatti” alle esigenze del consumatore, comunica che
In data 15/09/2008 tutti i titoli Lehman Brothers sono usciti dall’Elenco Pattichiari “Obbligazioni Basso Rischio Basso Rendimento” a seguito della comunicazione della stessa società di voler depositare la dichiarazione di fallimento (Chapter 11 of the U.S. Bankruptcy Code).
Basso rischio e basso rendimento per una banca d’affari che mai ha avuto il rating massimo?
Ma almeno ora, che la società è in Chapter 11, i bradipi di Patti Chiari segnalano ai risparmiatori che i titoli Lehman non sono più idonei a restare in un paniere consigliato di titoli a basso rischio.
I prudenti risparmiatori non disperino: i titoli AIG sono ancora tra quelli consigliati a basso rischio, poiché la società non ha ancora avviato le procedure fallimentari. Scelta quasi preveggente, visti gli sviluppi.
Siamo stati discreti profeti, nella notte dei tempi. Forse se all’Abi si premurassero di rivedere radicalmente le regole di inclusione dei titoli nel paniere (o meglio, se eliminassero un’iniziativa inemendabile come è sempre stata Patti Chiari) anziché girare l’Italia in ottima ed improbabile compagnia per “favorire la diffusione dell’educazione finanziaria tra i giovani“, ci sarebbero in giro meno polli spennati, giovani e non.
Restano un paio di domande: in questo paese sono più quelli che ci sono o quelli che ci fanno? Dove sono le leggendarie associazioni dei consumatori? Naturalmente le due domande sono in qualche modo interconnesse. Governatore, alzi il telefono, per favore.