Marrazzo il patriota

Francesco Ramella su LiberoMercato ci racconta la triste involuzione dell’uomo che anni addietro giocava al paladino dei consumatori, mentre oggi tutela i monopoli. A morte Ciampino, patria delle low cost, con l’alibi dell’ambiente:

“Signori, si chiude”. La straordinaria e non pianificata esperienza che ha visto l’aeroporto di Ciampino evolversi in pochi anni da scalo per pochi fortunati a porta di ingresso nella capitale per cinque milioni di passeggeri “normali” sembra essere destinata a finire molto presto. I decisori politici laziali sono infatti fermamente intenzionati a mettere in atto l’eutanasia dell’aeroporto. La prima mossa, attuata nel 2007, è consistita nella riduzione del numero di movimenti aerei autorizzati da 138  a 100 ed ora ci si ripropone di tornare alla situazione pre-esistente allo sbarco delle compagnie low cost ossia ad uno scalo unicamente dedito ai voli di Stato mentre quelli commerciali dovrebbero essere dirottati sul nuovo aeroporto di Viterbo la cui apertura è prevista per il 2011 (e non manca chi vorrebbe chiudere Ciampino prima ancora che Viterbo divenga operativo). Tale decisione viene motivata da parte dell’amministrazione comunale di Ciampino con ragioni di carattere ambientale ed in particolare l’eccessivo livello di inquinamento acustico generato dagli aeromobili. Tesi che appare quanto mai debole se, ad esempio, paragoniamo l’attuale traffico che gravita sullo scalo romano con quello di Heathrow, l’hub londinese localizzato a soli ventidue chilometri dal centro della città, circondato da un’area con una densità abitativa di gran lunga superiore a quella che interessa lo scalo romano e con un traffico aereo di un ordine di grandezza superiore.

E’ la guerra di Piero, al servizio delle esigenze del nuovo piccolo e arrogante monopolista dei cieli italiani:

In una dichiarazione raccolta dall’ANSA qualche giorno fa, il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, si è infatti espresso in questi termini: “Noi abbiamo uno scalo intercontinentale, Fiumicino,  e abbiamo in predicato la chiusura di Ciampino perché ormai con il Governo  e  con gli enti locali stiamo andando alla decisione condivisa che è spostare a Viterbo l’attività ora di Ciampino…noi non  daremo l’atterraggio ai low cost nel cuore di Roma, ma lo sposteremo come accade in tutta Europa in un aeroporto a distanza di un’ora dalla Capitale… Questo è un fatto che rafforza chi sceglie Fiumicino, che è uno scalo libero dalle cannibalizzazioni che hanno altri scali”. Ancor più esplicita un’altra dichiarazione dello stesso Marrazzo: “Noi offriamo un aeroporto intercontinentale, la chiusura di Ciampino e lo spostamento a Viterbo dei low cost, perché un low cost competitivo sul territorio crea difficoltà ad una compagnia come Cai”. Sembra quindi potersi dedurre che al Presidente del Lazio stiano molto più a cuore gli interessi di una società aeroportuale e di una compagnia aerea, piuttosto che quelle dei viaggiatori per i quali, evidentemente, non era abbastanza penalizzante l’esclusiva concessa a Cai sulla tratta Roma – Linate; chi sceglierà un vettore a basso prezzo, mettendo a rischio l’interesse nazionale della compagnia di bandiera, dovrà essere punito con un allontanamento di ottanta chilometri dal centro di Roma. Non manca neppure nei piani del governatore del Lazio un gentile pensiero per i contribuenti che dovranno sborsare i 250 milioni di euro per il rafforzamento della tratta ferroviaria Roma – Viterbo. Ingenti risorse pubbliche vengono quindi investite al fine di peggiorare le condizioni di viaggio per qualche milione di passeggeri.

Marrazzo anni addietro lo mandava Raitre. Ora spetta ai consumatori decidere dove mandarlo, alla prima occasione utile.

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