In questi ultimi mesi, Fini ha innanzitutto trasformato lo “spazio” del centrodestra, che da luogo dominato da un consenso quasi unanime e in parte artificiale, incrinato solo minimamente da ultraminoritari dissensi malsopportati, è divenuto luogo di confronto. E’ purtroppo vero che la natura del confronto rimane molto poco soddisfacente, poiché alle obiezioni sul merito dei problemi si replica per lo più con argomentazioni che mirano a banalizzarle (ad esempio etichettandole come “di sinistra” o con il ricorso a “marchi di infamia” come “laicismo”, “anticlericalismo” e simili) o a squalificare chi le ha avanzate. – Sofia Ventura
Queste eccellenti e del tutto condivisibili considerazioni (da leggere interamente), rappresentano l’ideale prosecuzione di riflessioni fatte tempo addietro. No ai monoliti, si al confronto di idee. Per tutti quelli che intendono contribuire a fare del Pdl una forza di destra liberale, tollerante e libertaria, parte integrante del mainstream europeo. Mission impossible? Forse, ma vale la pena provare. Sperando che agli anatemi ed alle curve da stadio si sostituiscano analisi e confronto dialettico.