Istat oggi ha reso noti i dati sulla rilevazione delle forze di lavoro in Italia nella media 2009. C’è un dato che va stressato, sopra ogni altro, oltre che segnalato al panglossiano Sacconi.
Questo:
Tra il 2008 e il 2009, il tasso di disoccupazione passa in Italia dal 6,7% al 7,8%, contro l’8,9% registrato nell’Unione europea a 27 Paesi. In confronto alla Ue, il valore più basso del tasso di disoccupazione si associa, nel nostro paese, ad un più elevato indicatore di inattività, il cui tasso si posiziona al 37,6% (28,9% nella media Ue).
Sono nove punti percentuali di differenza nel tasso di inattività. Aggiungete la parte di cassa integrazione che maschera situazioni di crisi aziendali non reversibili, ed avrete spiegato perché il dato di disoccupazione non serve a nulla e a nessuno. Ma continueranno a dirvi che siamo messi meglio degli altri, non temete. In alternativa, che abbiamo una vigorosa economia “informale” e sommersa. Benvenuti nel paese del Legal Standard.