Il 2 settembre giungerà alle Camere il progetto di legge di iniziativa popolare voluto dalla Cisl per erogare mille euro annui in più, su base pressoché universalistica (lavoratori, pensionati, incapienti). E sin qui, tutto molto bello, come avrebbe detto Bruno Pizzul. I problemi sorgono nelle coperture e nella filosofia ad esse sottostante. Oggi la segretaria generale Cisl, Annamaria Furlan, ha inviato una bella letterina al direttore de La Stampa, per illustrare il dettaglio dell’iniziativa. Il testo della quale trovate qui. Noi abbiamo già commentato nel (de)merito, molti mesi addietro.
Se foste interessati, trovate il commento qui. C’è tutto: il proiettile d’argento del contrasto d’interessi, su cui generazioni di pifferai italici sono destinati a rompersi le corna, ed una bella patrimoniale su ricchezza immobiliare e mobiliare eccedente i 500.000 euro, escludendo dal computo della base imponibile i titoli di stato. Che, per usare le parole di Furlan a La Stampa, sarebbero “naturalmente” esclusi dall’imponibile.
Beh, si, infatti i titoli di stato non sono ricchezza finanziaria, giusto? Lo ha detto anche Padoan, lo scorso anno. Ricchezza finanziaria, o meglio “rendita”, sono tutti i redditi prodotti da strumenti di investimento emessi da privati, invece. Loro sono kapitalisti brutti, sporchi e cattivi. Lo dicono anche i grillini, quindi deve essere così. La letterina di Furlan si chiude con un riferimento alla messa online dei redditi dei sindacalisti oltre che (bontà sua) con un impegno alla trasparenza su tesseramento e bilanci dei sindacati.
Giusto per evitare che dirigenti sindacali si facciano esplodere la retribuzione pensionabile un attimo prima di pensionarsi, o che vadano a cumulare imprescindibili incarichi in non meno fondamentali organizzazioni “produttive”, spesso dallo status centauro pubblico-privato, ed invocando poi la privacy oppure gli “alti incarichi di responsabilità” sottesi a tali gettoni. E trovando pure stralunate difese per mano di impegnati collateralisti, rigorosamente “cattolici”. E il trenino va.
Scoppia il caso salari top sindacalisti (10 a 1) E quello dei top manager 225 a 1 quando scoppia? http://t.co/WFcmAeDQcx
— Leonardo Becchetti (@Leonardobecchet) 11 Agosto 2015