Cari lettori,
tempo addietro (ormai oltre un anno), il sottoscritto ed alcune altre persone sono state querelate in sede penale e insieme chiamate a rispondere dei danni in sede civile dal dirigente Consob Marcello Minenna. Riguardo al sottoscritto, Minenna asseriva l’intento diffamatorio di due miei tweet del dicembre 2017; in uno di essi, richiedevo una risposta di Minenna alle domande contenute in questo articolo di Luciano Capone. Nell’altro, esprimevo perplessità sulla procedura che regola le promozioni all’interno di Consob, senza minimamente esprimere giudizi di merito nei confronti del querelante.
Minenna non ha mai ritenuto di fornire risposte pubbliche e puntuali, che avrebbero trovato da parte mia pronta diffusione, ma ha preferito passare a vie legali “a strascico” nei confronti di numerose persone che avevano in pratica solo chiesto che egli si esprimesse nel merito dell’articolo di Capone.
Uno strascico peraltro piuttosto selettivo, se mi passate l’ossimoro, avendo Minenna evitato l’azione legale nei confronti di molte altre persone che hanno scritto tweet pressoché identici a quelli di chi è stato querelato. Non tenterò interpretazioni di questo ossimorico strascico selettivo, anche se una certa idea me la sono fatta.
Oggi posso comunicarvi che l’azione penale nei miei confronti è stata archiviata, avendo il giudice per le indagini preliminari accolto la richiesta del pubblico ministero. Richiesta che peraltro è di quasi sei mesi addietro. I tempi della giustizia, ovviamente.
Le motivazioni le potete leggere qui sotto. Premesso che il Gip ha ritenuto che la richiesta di archiviazione del pubblico ministero “va condivisa […] e deve intendersi qui integralmente riportata”, potete ad esempio leggere che:
[…] nei due commenti può essere, al più, rilevato un tono latamente ironico costituente in ogni caso legittimo esercizio del diritto di critica riconosciuto dall’articolo 21 della Costituzione.
Minenna ed i suoi legali hanno imbastito un’azione “avvolgente”, affiancando al penale anche il civile. Qui, Minenna ha sinora promosso numerose mediazioni, chiedendo i danni ma tutte le persone chiamate, a mia conoscenza, non hanno ritenuto di dovergli nulla.
Personalmente, sono impaziente di arrivare a giudizio civile ed argomentare con i miei legali la natura infondata, oltre che vistosamente temeraria, dell’azione di Minenna. Ma per il momento è confortante constatare che l’articolo 21 della Costituzione è vivo e lotta assieme a noi.
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