
Iniziamo come al solito con l’attualità interna ed internazionale, col trionfo del governo italiano in Europa, della correzione di bilancio che non lo era ma che sottrarrà comunque otto miliardi all’economia del paese, ma che ha causato un rally del Btp (pure coincidenze, per carità), e delle “soglie psicologiche” di un paese la cui economia stagna ma che secondo qualcuno ha un mercato del lavoro vibrante. Seguono i due temi centrali della puntata.
Della possibile risposta al collasso demografico italiano, con le sue implicazioni su welfare (pensioni, sanità) e sostenibilità di lungo periodo del debito pubblico, parliamo con Marco Leonardi, ordinario di Economia politica dell’Università statale di Milano, già consigliere economico della presidenza del consiglio nei governi Renzi e Gentiloni ed autore del libro “Le riforme dimezzate. Perché lavoro e pensioni non ammettono un ritorno al passato (Università Bocconi editore).
La nuova legislatura europea nasce con l’Italia messa all’angolo malgrado la soddisfazione del nostro premier, autore delle abituali giravolte nel processo negoziale (ma forse era solo coreografia da irrilevanza). Ne parliamo con David Carretta, corrispondente dalle istituzioni europee per Radio Radicale, con cui valutiamo anche uno scenario alternativo: che accadrebbe se Ursula von der Leyen fosse bocciata dal Parlamento europeo? Buon ascolto.