Il settimanale – 22/3/2020

Per farvela breve e sintetica, questi erano e sono i miei due cent:

  • Nel momento più buio di una devastante crisi sanitaria ed economica mondiale, si delinea quella che appare l’unica strada percorribile per impedire (forse) il collasso dei sistemi economici;
  • Dietro la richiesta italiana di emettere eurobond con l’ESM, una strategia ovvia. Che altrettanto ovviamente troverà resistenze nei paesi a basso debito. La gravità della crisi e l’aumento dei debiti nazionali decideranno per tutti;
  • Nel frattempo, la Germania apre le danze;
  • Ma tutto evolve a velocità folle: solo pochi giorni fa ci interrogavamo sulla palese inadeguatezza al ruolo della presidente della Bce, sulla realtà di un paese arrivato profondamente debilitato a questo shock esterno, ed sul bivio che abbiamo davanti;
  • Mentre il lockdown morde sempre più, la responsabilità individuale è (era) unico modo per evitare che da norme e sanzioni di non chiara interpretazione possa derivare una compressione delle garanzie democratiche;
  • Da procedura di garanzia a camicia di forza: tutto quello che non è “agile” nella PA, neppure in condizioni di normalità;
  • Scritti e immagini che ti lacerano il cuore;
  • Salvare un sistema finanziario in condizioni di stress senza precedenti e che minaccia di distruggere quello che resterà in piedi dell’economia reale non sarà per nulla facile;
  • E per far sopravvivere interi settori dell’economia (quelli che funzionavano e prosperavano in tempo di pace), c’è un solo modo;

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