- Dopo sofferta gravidanza, nasce il Recovery Fund. Ennesima opportunità di riscatto per l’Italia o ennesimo calcio alla lattina del dissesto?
- Nota positiva: durante il negoziato a Bruxelles, il paese ha mostrato compattezza;
- Pensate quante cose meravigliose potremmo fare, se solo ci regalassero del denaro. La patetica storia del paese che voleva essere sovrano con i sussidi degli altri, nel paese del poker di Ponzi;
- Dagli Stati Generali alla Bicamerale, promettiamo che saremo agili e determinati;
- Attendendo i soldini del Recovery Fund, una bella galoppata sulla frontiera della fantasia tecnologica;
- Gli odiosi burocrati della Vestager ostacolano l’adozione in Alitalia del modello Ilva e chiedono meno aerei. Ma il miracolo si ripete: non ci saranno comunque esuberi;
- Nuove frontiere del peronismo italiano: l’abbigliamento maschile di Stato;
- “Io sono Lucia, sono donna, sono giovane, sono laureata e pure abilitata”. Cosa potrà mai andare storto?
- Beato il paese che non ha bisogno di supereroi;
- Che faranno i governi, quando apparirà evidente che gran parte del debito privato con garanzia pubblica non riuscirà ad essere rimborsato nei tempi previsti? A Londra ci stanno già riflettendo;
Questa settimana il podcast tenta di immaginare proprio questo scenario: come gestire l’inevitabile esplosione globale di debito da pandemia, sperando che nel frattempo la medesima scompaia, receda o venga posta sotto definitivo controllo? Per ora, l’Italia somiglia ancora agli altri paesi, ma per noi lo scenario rischia di essere tragico se ci incammineremo -come sembra- verso improbabili salvataggi pubblici di aziende già in crisi prima della pandemia. Buon ascolto.