Gli Stati Uniti hanno oggi ironizzato sull’abbandono precipitoso da parte del ministro degli esteri iraniano Manucher Mottaki da una cena, alla quale ieri sera a Sharm el Sheikh era presente anche il segretario di stato americano Condoleezza Rice.
Secondo diplomatici americani, il capo della diplomazia iraniana ha lasciato precipitosamente la cena, organizzata dal ministro degli esteri egiziano Ahmed Abul Gheit, adducendo come giustificazione la tenuta ‘indecente’ di una violinista russa, presente in sala con un vestito rosso.
Le stesse fonti hanno però fatto notare che, prima dell’arrivo della Rice, la delegazione iraniana aveva studiato con attenzione l’assegnazione dei posti, notando “con costernazione” che Rice e Mottaki erano una di fronte all’altro. “Non so di quale donna abbia avuto paura – ha ironizzato il portavoce del Dipartimento di Stato, Sean Mc Cormack – se della signora in rosso o del segretario di stato”.
Quello che resta agli atti è l’effetto che la vista di una donna procura agli integralisti islamici, molto simile a quello delle prime luci dell’alba su un vampiro.
Tra le altre armi non convenzionali a disposizione dell’Occidente, segnaliamo anche la musica. Una decina di negozi di musica sono stati distrutti nella notte scorsa da ordigni esplosivi piazzati – secondo la polizia – da militanti islamici. I negozi si trovano nel mercato di Charsada, una ventina di chilometri a nord-est di Peshawar. Al momento delle esplosioni erano chiusi e non ci sono state vittime.
I proprietari degli esercizi commerciali presi di mira, in cui si vendono cassette musicali e cd, avevano ricevuto di recente lettere di minaccia attribuite a militanti talebani locali. Nelle missive si ingiungeva di smettere di vendere della musica giudicata contraria ai principi dell’Islam.