Serve la manovra correttiva a fine anno. E’ quanto chiede il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, che interpellato dall’ANSA ha spiegato che oggi in Consiglio dei Ministri il ministro Padoa-Schioppa ha avanzato l’ipotesi di non fare la manovra correttiva a fine anno. Bontà sua, diciamo noi, visto l’andamento dei conti pubblici. Ma non entusiasmatevi troppo:
”Non sono d’accordo, perché non farla – ha spiegato Ferrero – obbliga ad usare il Tesoretto quasi tutto per il deficit e non per la spesa sociale. Inoltre, ci tagliamo la possibilità di operare la redistribuzione del reddito, che è necessaria perché in Italia il divario tra ricchi e poveri è troppo alto e noi ci siamo presi l’impegno di redistribuire le risorse. Va fatta, quindi, una manovra correttiva per prendere dall’ alto e redistribuire verso il basso. Il Tesoretto deve essere usato invece in larga parte per le pensioni e per la spesa sociale”
Ragionamento impeccabile, in una strategia di progressiva abolizione della proprietà privata per mezzo della leva fiscale.
Naturalmente, quando TPS e Prodi manderanno Ferrero a stendere, il Nostro potrà sempre astenersi dal votare la Finanziaria in consiglio dei ministri, ma senza giungere alle conseguenze estreme e coerenti di ritirare l’appoggio di Rifondazione ad un governo che recalcitra all’idea di giungere rapidamente alla dittatura del proletariato.
Da oggi, noi facciamo ufficialmente il tifo per un rallentamento congiunturale, sufficiente a causare un buco di bilancio attraverso il calo del gettito fiscale. Quello che succederà da quel momento in avanti servirà a ripulire l’aria e l’ambiente da tutte le idiozie lette e sentite nell’ultimo anno, su cui sono state edificate teorie filosofiche di alta cucina politica e rendite parassitarie assortite.
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Aggiornamento del 5/5: negli ultimi dodici mesi, con una ripresa congiunturale in atto, un incremento del gettito fiscale del 10 per cento e l’europorcata nota come trasferimento all’Inps del Tfr , il fabbisogno del tesoro è riuscito addirittura a crescere in valore nominale. Nel frattempo si discute amabilmente di tesoretti ed eliminazione di scaloni pensionistici. Ma il tempo è galantuomo, abbiate fiducia.