Domani alle 21 a Roma, in piazza SS.Apostoli, si terrà la “Manifestazione nazionale contro l’esodo e la persecuzione dei cristiani in Medio Oriente, per la libertà religiosa nel mondo“, da un’idea di Magdi Allam. Come recita il testo dell’appello,
Noi non possiamo più continuare ad assistere inermi alle barbarie che stanno costringendo milioni di cristiani negli Stati arabi, musulmani e altrove nel mondo a fuggire dalle loro case e dai loro paesi. Al contempo noi denunciamo le violenze contro i religiosi e i fedeli cristiani che pagano con la vita l’impegno e la fedeltà a testimoniare la propria fede. La presenza dei cristiani si va assottigliando sempre più: dalla prima guerra mondiale circa 10 milioni di cristiani sono stati costretti a emigrare dal Medio Oriente. Una fuga simile alla cacciata degli ebrei sefarditi che, da un milione prima della nascita dello Stato di Israele, si sono ridotti a 5 mila. Invitiamo pertanto tutti gli uomini di buona volontà, al di là della loro fede, etnia e cultura, a partecipare alla manifestazione nazionale che si terrà mercoledì 4 luglio a Piazza Santi Apostoli a Roma alle ore 21. Sarà una grande manifestazione per la vita, la dignità e la libertà dei cristiani e per il riscatto dell’insieme della nostra civiltà umana.
Anche il titolare di questo blog aderisce all’appello. Questa manifestazione non è né deve essere percepita come momento divisivo, né come “scontro di civiltà”. Ognuno di noi, credente, ateo o agnostico, non può né deve tollerare che chi professa una fede, qualsiasi fede, venga fatto oggetto di discriminazioni e violenza, e possa giungere a pagare con la vita le proprie idee, ché di questo si tratta. Di fronte ad un governo italiano che nella propria agenda internazionale non assegna alcuna centralità alla tutela delle minoranze cristiane nei paesi islamici, ma anche in Cina e nel Sud-Est asiatico comunista, e che sembra perseguire una singolare asimmetria nella sua tanto rivendicata “politica del dialogo”, serve un’iniziativa forte di cittadine e cittadini, italiani e non, che sia testimonianza della libertà che è alla base del nostro modello di convivenza civile e tolleranza, e che abbia anche la funzione egoisticamente salutare di ricordarci che la libertà di professare le nostre idee non è acquisita una volta per tutte.
Il sito Salviamo i cristiani, ove è possibile sottoscrivere l’appello.
L’articolo di Magdi Allam che ha lanciato la proposta.