Nelle stesse ore in cui la Fed reagiva al crollo delle borse mondiali con un imponente ed inatteso taglio intermeeting per scongiurare un global meltdown, i francesi di Société Générale erano affannosamente ed angosciosamente impegnati a chiudere posizioni lunghe sui futures azionari di mezzo mondo. Tutti possono sbagliare, s’intende, ma a SocGen sono andati oltre: un trader trentunenne è riuscito ad aggirare i controlli interni del proprio risk management e ad accumulare posizioni lunghe (cioè acquisti) su futures azionari attraverso “elaborate operazioni fittizie“, come sono state definite dalla stessa banca francese in un imbarazzato comunicato. Il danno è stato tanto imponente quanto surreale: tre giorni, da lunedì a mercoledì, per chiudere le posizioni, contribuendo pesantemente ai ribassi almeno dove e quando gli scambi erano più sottili, e portando a casa una perdita da trading di 4,9 miliardi di euro. Tutto per l’azione di un solo rogue trader, la cui impresa fa impallidire le gesta del mitico Nick Leeson.
Morale: SocGen ha oggi annunciato una ricapitalizzazione per 5,5 miliardi di euro, che servirà per compensare sia questo surreale trading incident che le svalutazioni da subprime, finora costate decisamente meno del comportamento criminale di un singolo trader, che ha agito indisturbato. E mentre il governatore della Banque de France, Christian Noyer, ha già lanciato l’immancabile indagine per capire dove e come SocGen ha sbagliato nei controlli, e nei prossimi giorni sentiremo con elevata probabilità il presidente Sarkozy parlare di “eccessi della globalizzazione”, magari dopo aver annunciato l’immancabile commissione di studio ed inchiesta guidata dall’altrettanto immancabile gauchiste, a noi resta il dubbio di una Fed che, almeno in parte, abbia incorporato nelle proprie valutazioni macroeconomiche l’andamento di mercati azionari pesantemente falsati da questa operazione di liquidazione, a cui certamente si sono poi sommate altre liquidazioni da parte della solita categoria di heavy-weight investors, il cui nome non faremo solo per evitare che qualche politico e consumerista gridi al complotto pluto-demo-giudaico-massonico.
E adesso, che diranno tutti i Jim Cramer di casa nostra che accusano la Bce di miopia ed ottusità? Forse è proprio vero: “No idea what is like out there!”