Oggi la nostra attenzione è stata attratta dal titolo di una notizia Ansa: “Bologna, i sindacati approvano il bilancio“. In che senso?, ci siamo chiesti. Nel senso che l’amministrazione comunale ha sottoscritto due accordi diversi (uno con i sindacati confederali, l’altro con Rdb-Cub), dove sostanzialmente “si approva” la linea proposta dal comune. Tutti insieme appassionatamente si è quindi ratificato l’aumento dell’Ici sulle seconde case al 7 per mille, mentre è stato concordato un aumento più contenuto della Tarsu. Mentre la proposta iniziale del comune prevedeva un aumento del 4 per cento, dopo l’accordo si è graziosamente deciso di ridurlo al 3 per cento.
Ma i bolognesi si rallegrino con Cofferati:
”Si tratta di un aumento che per una famiglia che abita in un appartamento di 80 metri quadrati sarà di 6 euro. La riduzione di un punto rispetto alla prima ipotesi per il comune determinerà una minore entrata di 600 milioni. L’aumento della Tarsu sarà finalizzato alla pulizia di una parte maggiore dei portici e all’aumento, auspichiamo del 5 per cento, della raccolta differenziata”.
Pare infatti che il bilancio del comune di Bologna venga, tradizionalmente, sottoposto all’approvazione dei sindacati. La firma di un accordo con Rdb-Cub rappresenta invece una gioiosa novità: l’anno scorso i sindacati di base firmarono solo un verbale di incontro.
Si tratta, quindi, di un classico rito corporativo dove i sindacati, non possedendo (ancora) la prerogativa di governare senza che nessuno li abbia eletti, danno il loro insostituibile imprimatur a tosare i cittadini. Nel modo più popolar-democratico possibile.