Sempre per chi ha fretta

  • Ancora una volta, Paul Krugman sembra avere ragione: non servono Bad Banks, sarebbe inutile. Occorre, nei casi di banche ormai insolventi in modo conclamato, procedere a nazionalizzazioni (temporanee, aggiungiamo noi) come alternativa al fallimento. Costerà meno ai contribuenti rispetto alle follie a cui stiamo assistendo in questi mesi;
  • Sul declassamento di rating: per ora vengono colpiti i paesi che avevano un forte deficit delle partite correnti (Irlanda, Grecia, Spagna, a breve il Regno Unito). Il rientro da questo deficit si trasforma in imponente deficit pubblico, e arriva il downgrade. L’Italia parte da un elevatissimo debito pubblico, ma ha un lieve deficit delle partite correnti, ampiamente (finora) finanziabile;
  • Ma non gridate vittoria: l’Italia è e resta un paese che ha crescita di trend pari a zero. E quando si ha crescita zero ed uno stock di debito pubblico superiore al Pil, è solo questione di tempo prima che il destino cinico e baro presenti il conto. Per quelli che “l’ottimismo è il profumo della vita”, mettetela così: se l’Italia avesse avuto alto deficit pubblico e alto deficit delle partite correnti oggi saremmo già in default, euro o non euro;
  • Qualcuno crede che la nostra classe politica, a maggioranza, abbia piena consapevolezza della spada di Damocle che pende sulla nostra testolina? Perché nessuno alza la mano?
  • Per gli amanti dell’esotico e dei missili intelligenti: guardate a Est, in particolare alla Polonia.

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