Nella consueta omelia domenicale, Io Padre Fondatore leva il dito al cielo per ammonirci che
«[…] le agenzie internazionali di rating hanno declassato il debito pubblico inglese, fatto che non avveniva dal tempo della guerra mondiale»
Uhm, no. In realtà, Standard&Poor’s ha messo il debito sovrano britannico in negative outlook, ed ha affermato che esiste una probabilità su tre che il declassamento possa effettivamente avvenire. Mentre le altre due maggiori agenzie, Fitch e Moody’s, hanno preso le distanze da S&P.
Ora, noi umilmente pensiamo che S&P abbia ragione, e che non esista alcuna flessibilità del bilancio pubblico britannico tale da riuscire a scongiurare il downgrade anche perché per ora il governo Brown non ha adottato reali misure di rientro del deficit, limitandosi ai soliti pannicelli caldi delle accise, in attesa delle elezioni generali che i conservatori di David Cameron vinceranno con un manifesto chiamato “austerità” (auguri). Il punto è però un altro. Sarebbe auspicabile che chi fa informazione si documentasse su quanto scrive, ed evitasse di piegare la realtà ai propri obiettivi. Perché scrivere che
«[…] le proposte del Pd di tassare con modeste e transitorie maggiorazioni i redditi al di sopra dei 120mila euro potrebbe fornire le risorse necessarie»
è una considerazione politica, e proprio per questo le si perdona la fallacia (anche se basterebbe fare due conti per accorgersene). Ma affermare qualcosa che semplicemente è falso sul piano fattuale è assai meno commendevole. Altrimenti poi ha assai poco senso lamentarsi del fatto che l’Italia è densamente popolata da venditori di fumo.