Alitalia annuncia l’ampliamento dell’offerta internazionale e intercontinentale con 13 nuove mete, operate insieme con il partner Air France-Klm (azionista al 25%). Ma il passeggero che vada a cercare un volo diretto da uno degli scali italiani per queste destinazioni rimane a bocca asciutta: in tutti i casi dovrà passare da un aeroporto straniero che sia Parigi, Amsterdam e Lione, incluse le destinazioni europee quali Berlino e Lisbona. Pare sia l’applicazione del concetto di hub and spoke (che a molti politici italiani ancora sfugge), dopo le tante chiacchiere sull’italianità e su Malpensa ombelico del mondo fatte nei mesi scorsi dal premier e dai leghisti.
Ricordate? Per Berlusconi Air France avrebbe letteralmente rapito i viaggiatori italiani e soprattutto i turisti stranieri:
«Con un hub realizzato non più a Milano ma gestito da Air France dove pensate che la compagnia francese porterà il grandissimo numero di turisti cinesi se non a Parigi?»
Diceva il premier il 29 marzo dello scorso anno, quando era impegnatissimo, assieme ai sindacati, a far fallire la cessione integrale di Alitalia ad AF-KLM, accollo dei debiti incluso. Oggi abbiamo scoperto che Parigi è un hub intercontinentale, e che quelli dall’Italia sono solo voli di feederaggio. Ma ciò è ormai irrilevante, visto che il dibattito pubblico si è spostato sugli esami di dialetto per gli aspiranti professori in Padania.