Bisogna ammettere che avere il ministro del Welfare e della Salute incidentalmente sposato con il direttore generale di Farmindustria, proprio mentre il governo medita di dimezzare le prerogative dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), privandola del potere di determinare il prezzo dei farmaci (assegnandolo al Welfare, ça va sans dire), rappresenta un’impressionante serie di coincidenze, non trovate?
P.S. I giornalisti di Nature si portano avanti e considerano la separazione delle carriere in magistratura già avvenuta, definendo government prosecutors l’ufficio del pubblico ministero.
P.P.S. In due giorni, secondo link da l’Antefatto, peraltro dalla stessa autrice. I garantisti non temano, siamo ancora dei loro. Ma certe notiziole minori sarebbe un peccato non diffonderle. Non si vive di solo Superenalotto, in fondo.