E’ ancora braccio di ferro tra gli economisti e Giulio Tremonti. E stavolta a rispondere al ministro dell’Economia, dopo il no di Intesa Sanpaolo e di Unicredit ai Tremonti bond, sono i professori del Politecnico di Milano, Giampio Bracchi, e della Bocconi, Donato Masciandaro, secondo i quali questi strumenti andavano messi a disposizione delle banche un anno fa: adesso è tardi, conviene di più il mercato.
“Se i Tremonti bond fossero stati disponibili lo scorso ottobre – ha indicato Bracchi durante la presentazione del 14esimo rapporto della Fondazione Rosselli – allora le banche ne avrebbero richiesti anche per 30 miliardi e non 12 come era stato preventivato inizialmente” dal ministero dell’Economia.
“Ora la liquidità ha ripreso a circolare – ha proseguito Bracchi – e le obbligazioni costano meno. In questo modo inoltre ci sono meno intromissioni dello Stato che, giustamente, ha il dovere di preoccuparsi su dove finiscono i soldi pubblici e in particolare, in questa circostanza, che vadano alle imprese”.
“Non riesco a comprendere le lamentele del policy maker (Tremonti, ndr) sulle banche – ha rincarato Masciandaro -: sono imprese private e non hanno sottoscritto questo prestito, che è definito impropriamente aiuto di Stato, perché troppo oneroso. Mi sembra paradossale chiamarlo aiuto pubblico”.
Al tempo stesso, pero’, i due economisti hanno riconosciuto un aspetto positivo nei Tremonti bond. “Il fatto che il governo a suo tempo abbia deciso per questa misura ha diffuso un effetto psicologico positivo perché ci ha fatto capire che nel nostro Paese non c’era bisogno di far fallire le banche”.
Riuscirà Tremonti a farsene una ragione, accontentandosi del merito di aver messo a disposizione del sistema creditizio, nel momento più acuto della crisi, gli strumenti che hanno contribuito a calmare i mercati, peraltro esattamente come tutti gli altri governi? Difficile crederlo, viste anche le bellicose e piuttosto sconclusionate dichiarazioni odierne. Certo, se vogliamo proseguire con la menata per cui “niente Tremonti bond, niente credito alle imprese”, possiamo farlo. Ma così facendo non si lavora per affermare la verità, bensì solo la propaganda. Cosa a cui peraltro siamo ormai abituati.
- Consiglio di ascolto: la puntata odierna di Focus Economia su Radio24, dove Donato Masciandaro, che non è esattamente celebre per avere un carattere accomodante, spiega in modi piuttosto ruvidi a Sebastiano Barisoni perché occorrerebbe finirla con queste geremiadi sulla mancata sottoscrizione dei Tremonti bond.