Secondo i dati Eurostat, a settembre la produzione industriale è aumentata dello 0,3 per cento nell’Ue-16 e dello 0,2 per cento nell’Ue-27 rispetto al mese di agosto. Il mese precedente invece la crescita era stata rispettivamente dell’1,2 per cento e dello 0,8 per cento.
Di segno negativo la produzione industriale in Italia che, dopo il forte aumento registrato ad agosto 2009 (+5,8 per cento, rivisto al ribasso rispetto all’iniziale più 7 per cento), è scesa a settembre a -5,3 per cento, il calo più forte registrato tra gli Stati membri. Riduzioni elevate si registrano anche in Portogallo (-3,3 per cento) e in Bulgaria (-2,6 per cento). Gli aumenti più significativi sono stati in Irlanda (+11,2 per cento), Germania (+3,0 per cento) e Svezia (+1,6 per cento).
En attendant la realizzazione dei vaticini del mitico superindice Ocse, e facendo la tara per i soliti problemi di destagionalizzazione relativi al mese di agosto, continua ad essere problematico scorgere segni di questa italica leadership nella ripresa. Ma si potrà sempre reintrodurre il reato di disfattismo, nel quadro della riforma della giustizia.