E’ uscita dai radar dei nostri esportatori di democrazia, ma la rivolta iraniana cresce, di giorno in giorno. Certo, non è cosa che possa interessare i nostri neocon, perché questi giovani (e meno giovani) iraniani sono in larga parte nazionalisti, ed hanno spesso referenti religiosi alla base della propria protesta. Niente poster di Ron e Maggie, quindi niente bollino di garanzia rivoluzionaria ‘libberale, è tutto fake per i nostri analisti da salotto. Però il fenomeno esiste, così come è sotto gli occhi di chi non ha schermi ideologici che il regime si sta visibilmente indebolendo.
Come sempre, un elogio (kudos, direbbero gli americani) a Andrew Sullivan per la pervicace copertura degli eventi: