Sulla edizione internazionale dello Spiegel online, un interessante articolo sugli espedienti contabili che la Grecia avrebbe utilizzato nel corso degli anni per occultare il proprio indebitamento. Con l’aiuto di Goldman Sachs (e di altre banche d’investimento, riteniamo), il Tesoro greco avrebbe realizzato operazioni di cross currency swap, con l’accensione di debito in dollari e yen la sua immediata conversione in euro, predeterminando il rapporto di cambio di chiusura dell’operazione.
La Grecia avrebbe ottenuto da Goldman di regolare l’operazione con un rapporto di cambio fittizio, necessario ad occultare la reale entità delle nuove passività, destinate a palesarsi al momento del rimborso. In questo modo, il paese avrebbe presentato ad Eurostat una situazione debitoria migliore della realtà, proprio perché avrebbe dichiarato il vero rapporto di cambio in vigore sui mercati al momento dell’operazione. Il pezzo segnala che anche l’Italia, in passato, avrebbe utilizzato l’occultamento di indebitamento favorito dall’utilizzo dei cross currency swap (qui un articolo di Euromoney del 2001, ritrovato da FT-Alphaville). Questo è il tipo di “innovazione finanziaria” che continua a mettere a rischio il sistema, e contro cui è inutile lottare, temiamo.
Update: da leggere anche la riflessione di Tyler Cowen, con un post il cui titolo sembra ispirato da comuni e regioni italiani.