Il tasso di disoccupazione italiano ad aprile si è portato all’8,9 per cento, da 8,8 per cento di marzo. In un anno, ovvero da aprile 2009 allo stesso mese del 2010, il numero di occupati in Italia è diminuito di 307.000 unità, un calo pari a 1,3 per cento. Il tasso di occupazione è quindi pari al 56,9 per cento, in aumento rispetto a marzo di 0,1 punti percentuali, ma inferiore di 0,9 punti percentuali rispetto ad aprile dell’anno precedente. Il numero di persone in cerca di occupazione ad aprile risulta pari a 2,22 milioni, in crescita dell’1 per cento (21.000 unità) rispetto ad aprile 2009.
Tra le persone in cerca di occupazione, a crescere è soprattutto la componente maschile, che ad aprile ha raggiunto un livello pari a 1,19 milioni di unità, in aumento del 2,7 per cento rispetto al mese precedente, e del 27,6 per cento (257.000 unità) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Cosa indicano questi dati? Essenzialmente due cose: che prosegue la distruzione di occupazione (perché la crescita resta inferiore al pur asfittico potenziale italiano), mentre un numero crescente di persone entra o rientra nelle forze di lavoro, forse perché percepisce che è in atto una ripresa, o forse perché ha appena perso definitivamente il lavoro, magari dopo molti mesi di cassa integrazione in deroga.
Nel frattempo, in Germania, il tasso di disoccupaziono scende in maggio dal 7,8 al 7,7 per cento, con un calo di 45.000 unità nel totale dei disoccupati, a fronte di una previsione di stabilità a 7,8 per cento ed un calo di 17.000 unità nel totale dei disoccupati.