Nella chiesa valdese di Piazza Cavour, a Roma, apre uno sportello per depositare le direttive di fine vita. Dopo Milano, Torino, Trieste e Napoli, quello di Roma è il quinto sportello che si apre nei locali di una chiesa valdese per raccogliere le disposizioni di fine vita.
“Le direttive anticipate di trattamento sanitario sono un atto di responsabilità che dà dignità all’uomo ed eliminano a priori possibili conflitti tra i medici, con i medici e i familiari. Si tratta di un gesto che rientra pienamente nella libertà del cristiano”, si legge in una nota diffusa dalla Chiesa valdese di Piazza Cavour di Roma.
“In assenza di una legge – viene aggiunto -, l’istituzione di registri per il testamento biologico vuol essere una risposta evangelica alla domanda sulla dignità della vita e del fine vita e una testimonianza di laicità, in linea con quanto affermato dal Sinodo delle chiese metodiste e valdesi del 2007. Un segnale concreto offerto alla cittadinanza tutta, credenti e non credenti”.
L’iniziativa verrà presentata domani, 25 gennaio, con una conferenza pubblica dal titolo ”Testamento biologico: domande a esperti e a noi”. Sarà l’occasione per rilanciare la richiesta di una legge in merito, reputata “principio di civiltà”, come si legge nell’atto sinodale dei Valdesi. Interverrà, tra gli altri, la moderatora della Tavola valdese, Maria Bonafede.