Non voleva insultare la scuola pubblica ed i suoi docenti, il premier. Sono i comunisti che continuano a distorcerne il limpido e liberale pensiero. A proposito di questo vibrante comizio, le cui repliche hanno ormai superato quelle di Hair e Cats messe assieme, segnaliamo un paio di perle.
Secondo Berlusconi il professor Giuliano Urbani, presumiamo nel 1993, andò da lui per mostrargli “un sondaggio della sua università” secondo il quale il “Partito Comunista”, col 34 per cento dei voti, “si sarebbe preso l’82 per cento dei seggi”. Credevamo impossibile che il mattarellum, un sistema elettorale maggioritario ma con forte correzione elettorale, potesse generare un simile esito, ma tant’è. Ma quello che sappiamo per certo è che il professor Giuliano Urbani in Bocconi insegnava Scienza della Politica (è stato apprezzatissimo docente anche del vostro titolare) e proprio non ci risulta che la Bocconi o il dipartimento di Urbani commissionassero sondaggi elettorali.
Come che sia, l’abbiamo scampata bella, perché ci saremmo ritrovati a vivere in un paese governato da comunisti irriformati ed irriformabili. Non come in Germania, dove i comunisti si recarono in un borgo “svedese” chiamato (dal premier, al secondo 36) “Gotesborg” e si trasformarono in socialdemocratici, e vissero felici e contenti. L’Italia, un paese bambino che continua a credere alle favole raccontate da un nonno fuori di testa.