Come evidenziato da un brillante paper del Peterson Institute, la struttura di sistema dell’Eurozona ha incoraggiato le proprie istituzioni finanziarie a fare pesante affidamento sul finanziamento di breve termine; le 90 banche coperte dai recenti stress test della European Banking Authority, ad esempio, hanno bisogno di rifinanziare 5.400 miliardi di euro di debito nei prossimi due anni, equivalente al 45 per cento del Pil dell’Unione europea. Fino a poco tempo addietro, era facile rinnovare questi finanziamenti grazie all’implicito azzardo morale dell’Eurozona (era assunto che nessuno sarebbe andato in default) – ora questa assunzione scricchiola. C’è quindi crescente rischio di una fuga di capitali in accelerazione. Il funding di breve termine potrebbe ancora prosciugarsi, come accaduto nel caso dei veicoli strutturati d’investimento nel 2007, e di Bear Stearns e Lehman Brothers nel 2008.
La lehmanizzazione del sistema bancario europeo
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