Ecco due economie scandinave, cioè di dimensioni non rilevantissime e fortemente aperte al commercio internazionale, dove operano come esportatori manifatturieri ad alto valore aggiunto e di materie prime. Sono due paesi con i conti in ordine, peraltro con una pressione fiscale che confuta le tesi liberiste secondo le quali meno fisco equivale a più crescita. Eppure, osservate a cosa succede alle due economie, nelle ultime settimane.
Forse che una si è improvvisamente messa a spendere a mani basse, mentre l’alta resta attenta alla finanza pubblica? Forse che la prima deve fare i “compiti a casa” e non cercare un pasto gratis a spese dell’allieva giudiziosa? No, pare proprio di no. E quindi? Azzardiamo: forse che una dispone di una propria banca centrale che, in caso di emergenza, può sostenerne l’economia mentre l’altra si limita ad utilizzare la valuta di un istituto di emissione che resta remoto e sordo? Chi può dirlo.


(HT: Business Insider)