Ieri sera, durante Ballarò, il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Antonio Catricalà, nel tentativo di mostrare ai sudditi un esecutivo dal volto umano, ha detto di sé e del governo che
«Non è vero che siamo lontani dai cittadini. Tutti noi [membri del governo, ndPh.] abbiamo un passato da cittadini»
Ora, non vorremmo trarre eccessive inferenze ma questa “frase dal sen fuggita” di Catricalà a noi pare inquietante, perché segnala l’imperforabile diaframma tra comuni mortali e membri dell’Empireo. In quanti paesi, ad esempio del Nordeuropa, una frase del genere non susciterebbe critiche e riprovazione? Non basta mandare Polillo anche al segnale orario per mostrare prossimità (ed empatia) con i sudditi in ambasce. Povero paese, stretto tra populismo compagnone e malcelato elitarismo. Segnate anche questo “tratto culturale” in conto allo spread: offriamo noi.