Nuova riaffermazione del “pensiero magico” nella gestione della crisi di debito sovrano. Oggi l’Ocse ha presentato le Economic Surveys su Unione europea ed area euro in cui, oltre a sollecitare la creazione di un firewall di almeno mille miliardi di euro, si sottolinea che il consolidamento fiscale nei paesi dell’Eurozona potrebbe essere attenuato se lo stato dell’economia dovesse peggiorare, ma solo “per i paesi con un certo spazio fiscale di manovra”. Che detto così è semplicemente geniale: se l’economia peggiora, da questa parte della galassia, anche il saldo fiscale tende a peggiorare.
Le entrate fiscali, in questa parte della galassia, durante una recessione si riducono e le spese tendono ad aumentare, creando un effetto anticiclico. Sono i cosiddetti “stabilizzatori automatici”, che l’Ocse ed il pensiero magico-teutonico dominante pare abbiano deciso di sopprimere. Quindi, se un paese ha un ipotetico avanzo fiscale e dovesse verificarsi un rallentamento, tale però da non fare sparire tale avanzo, sappia che l’Ocse benedirà la sospensione del consolidamento fiscale. Se invece un paese ha un deficit fiscale che peggiora a causa del rallentamento, sono problemi suoi, perché all’Ocse non conoscono la differenza tra saldo di bilancio ciclico e strutturale e vi invitano quindi ad una bella stretta fiscale, rigorosamente pro-ciclica.
L’unica spiegazione possibile è che l’Europa e la gestione della sua economia sono finiti in mano ad un gruppo di squilibrati. Nell’acronimo inglese dell’Ocse (Oecd), l’ultima lettera non sta per development, ma per destruction.