Public Choice, Keynes e breve periodo

Per riuscire (forse) a comprendere meglio cosa si intenda da queste parti quando si afferma, con grande scandalo, che anche tagli di spesa producono recessione nel breve periodo, leggere Tyler Cowen.

Tutto il post, per molti proficui spunti di discussione, ma soprattutto i primi due punti:

– I loro governi [quelli della periferia europea, ndPh.] sono ossessionati da decenni con la protezione degli interessi degli insider;

– Essi [i governi europei] ricorrono a “lavori socialmente utili” [in senso lato, ndPh.] come stabilizzatori automatici macroeconomici. Un piano “pro crescita” eliminerebbe questi impieghi ma ovviamente, nel breve e probabilmente anche nel medio termine, ciò ridurrebbe il tasso di crescita per ragioni keynesiane. Sono incastrati.

Esatto. Facciamo un patto: noi eliminiamo tutto il welfare italiano, diretto e camuffato, e i tedeschi – o chi per loro – si impegnano a trasferimenti che ci consentano di sopperire all’accesso ai mercati, che verrà meno quando il nostro Pil crollerà a seguito della eliminazione di questi “stabilizzatori automatici macroeconomici”. Il tutto sapendo (siamo certi di saperlo, però?) che i risparmi di spesa finirebbero a coprire il deficit, non a ridurre le imposte. E se insistete a credere a chi vi dice che, a seguito di questi tagli al settore pubblico ed al welfare, il paese si metterebbe a crescere vigorosamente da subito, abbiamo uno splendido Colosseo seminuovo che vorremmo vendervi.

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