Dopo una tregua durata alcune settimane, torna il crociato bioetico, al secolo Maurizio Sacconi. E lo fa dettando una agenzia in cui, replicando al suo compagno di partito, Sandro Bondi (che lo aveva accusato di essere interessato solo alla gestione del partito da posizioni di potere personale), riesce a ricordarci le sue note posizioni in materia, inclusa la diagnosi su cosa ha causato la crisi economica.
Si comincia con una rivendicazione:
«Il Popolo della Libertà ha avuto il merito di proporre nella dimensione pubblica la difesa dei principi fondamentali della tradizione nazionale in quanto utili a risvegliare il senso delle cose contro le tante forme di annichilimento che si manifestano nella nostra società. E ciò è risultato ancor più necessario nel momento in cui la sinistra ha messo in discussione la tutela della vita nelle condizioni di fragilità, i modi naturali di formazione della vita, il concetto di famiglia e di paternità»
E sin qui, nulla di eccessivamente patologico. I problemi sorgono quando Sacconi si lancia nell’analisi interdisciplinare economico-bioetica:
«Secondo quel modello di governo praticato da Zapatero, fatto di incapacità nel governo dell’economia, “compensata” dal riconoscimento dei più azzardati desideri privati quali diritti pubblici. Il Governo Berlusconi ha invece approvato alla unanimità una agenda bio-etica, realizzandone largamente i contenuti, ed affrontato il complesso caso Englaro con voto unanime del Consiglio dei Ministri nella convinzione che la crisi occidentale debba essere affrontata innanzitutto in termini di visione positiva dell’uomo e della sua ricchezza»
Strano, e noi che pensavamo che la crisi occidentale fosse soprattutto un problema di eccesso di indebitamento, pubblico e privato. Ora che lo sappiamo, ci resta il rammarico ed il rimpianto: se avessimo approvato tutta l’agenda bioetica del governo Berlusconi ora forse non ci troveremmo con il Pil in queste condizioni. E del resto Sacconi ci aveva già avvertito, anni addietro, colpa nostra. L’ex ministro del Lavoro prosegue scendendo temporaneamente dai massimi sistemi al de minimis, prendendosela con due suoi compagni di partito, che alle sue narici puzzano di zolfo lontano un miglio:
«Ora tutto ciò viene messo in discussione da due ex ministri del Pdl come Galan – che arriva a proporre l’eutanasia – e Bondi che definisce “talebane” posizioni condivise da tutto il Governo Berlusconi e dalla quasi totalità dei senatori che hanno recentemente richiesto la definiva approvazione della legge sul fine di vita. Il Pdl può perdere ma non perdersi rispetto alla sua identità che ha saputo unire credenti e non credenti sui valori fondamentali. Chiedo un dibattito esplicito in merito, utile a superare la insistita pubblica aggressione nei confronti di alcuni di noi, ed a verificare se vi siano ancora le ragioni della coabitazione sotto lo stesso tetto»
Quindi, riepilogando: avere smarrito l'”agenda bioetica” del governo Berlusconi ha precipitato la crisi del paese; inoltre, Sacconi ha scoperto che nel Pdl vi sono emissari dell’Anticristo.
Che dire? Dallo scoppio dei tombini del Pdl si conferma che a quel partito non servono tanto le primarie quanto i primari. Ma bravi.