Il settimanale – 23/9/2017

  • L’improbabile “criptovaluta unica europea” (sic) e l’irresistibile pulsione italiana a creare moneta dal nulla, in un modo o nell’altro: la storia tende a ripetersi;
  • Arrivano le elezioni e non ho niente da promettere? Non è detto, pensate al mezzo milione di dipendenti pubblici che andranno in pensione nei prossimi anni, e sbavate;
  • Pier Carlo Padoan ed i record immaginari dei conti pubblici italiani;
  • Le sofferenze bancarie italiane calano di un quarto nei primi sette mesi dell’anno ma non è chiaro cosa il presidente dell’Abi abbia da compiacersi;
  • Le coop e l’arte di valutare le partecipazioni ad uno spettacolare multiplo delle quotazioni azionarie;
  • Repetita iuvant: di aspiranti tecnocrati-patrioti e delle loro bizzarre idee;
  • Gli italiani, da sempre grandi appassionati di scorciatoie, non potevano che essere grandi giocatori d’azzardo. Gli esiti restano identici;
  • “Correlazioni spurie ed inferenze fallaci”, cercasi ateneo che introduca questa cattedra. Noi ci mettiamo il docente;
  • Sulla Brexit, Theresa May richiede creatività ed immaginazione. Detto in altri termini, non ha idea.

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