Il settimanale – 28/9/2019

  • La più facile delle profezie: balzelli “verdi” e “salutisti” per coprire deficit e spese correnti. Ma la pulsione a rieducare le masse a mezzo di tassazione è irresistibile, per i nostri ingegneri sociali;
  • Attendendo la legge di bilancio, basta col debito italiano: è ora che il debito lo faccia l’Europa. Parola del presidente di Confindustria. Nel frattempo la nostra cosiddetta crescita verrà, ancora una volta, dallo “scampato pericolo” dell’aumento Iva;
  • Misure urgenti, urgentissime, praticamente differibili;
  • Te la do io l’Estonia: il brainstoming verso la cashless society del paese che ha lasciato il cervello parcheggiato in zona rimozione forzata;
  • Che si tratti di appalti sotto soglia, cioè di dimensioni contenute, o di grandi concessioni, l’Italia mostra una non comune capacità di ledere la concorrenza;
  • Inaugurate le commissioni scientifiche antiscientifiche. Dove? In Italia, che domande;
  • Affinità elettive: mai stati sulla luna, mai esistito uno scavo Tav dal versante francese;
  • L’epoca dei lumi. Spenti;

A proposito di moto perpetuo: dopo il disinnesco delle clausole di salvaguardia che produce da solo i due terzi della crescita attesa, ecco la fabbrica dei tesoretti, al secolo reddito di cittadinanza:

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