Questa settimana raccontiamo alcune pregevoli pillole della flaianesca vicenda del paese che stava per spiccare il volo verso il baratro. Dal premier che spiega al popolo come si possa ottenere il cashback a colpi di tazzine di caffè, alla digitalizzazione pervasiva che serve come copertura per nascondere stralunati sussidi, come ad esempio quello proposto sugli abbonamenti ai giornali “per combattere le fake news”, alle invocazioni agostiniane sul MES: “Signore, dammi il MES ma non ora” prima il Recovery Fund”.
Ma il santo di Ippona serve sempre: Signore, dacci il Pos nei negozi ma non ora, diciamo dai tempi del governo Monti, quando iniziò l’ossimorica teorizzazione dell’”obbligo facoltativo” sui pagamenti con moneta di plastica.
Segue rimembranza di alcune pietre miliari, come la legislatura 2001-2006, quella in cui abbiamo azzerato il nostro leggendario avanzo primario; quello che, secondo molti, doveva essere la prima forma di lotteria con cashback applicata ad un intero paese: per ogni punto percentuale di avanzo primario su Pil, si vince un punto di flessibilità. Un peccato che, in quella peculiare legislatura, Berlusconi regnante e Tremonti pure, aver speso l’avanzo primario non sprigionò affatto le nostre potenzialità, e ci ritrovammo ancora una volta fanalino di coda della crescita mondiale. “Sono state le Torri gemelle”, gemette Tremonti per un paio di lustri, prima di rivedere la sua posizione dopo essersi accorto che quegli aerei avevano colpito solo l’economia italiana.
Si fa presto a dire digitalizzazione: serve una popolazione in grado di accompagnarla ed assecondarla, nel paese dove si narra che i pensionati non possano fare a meno dei contanti perché non in grado di usare il bancomat. E quanto agli altri, già sentiamo gli stagionati nativi analogici, dipendenti pubblici ma anche privati, invocare prepensionamenti perché logorati dalla loro inidoneità a lavorare in modo “digitalizzato”.
Chiusa con la domanda delle cento pistole e dei sessanta milioni di pistola: gli italiani sono davvero così stupidi da bersi le televendite da cui sono sommersi quotidianamente da tempo immemore, oppure fingono di bersele attendendo che il governo pro tempore benefici della mancia loro ed i loro gruppi sociali di riferimento, e gli altri si fottano? Uhm, fammici pensare: ma se gli italiani mediamente non riescono a comprendere la famosa “fallacia di composizione”, quella per cui tutti vogliono impegnare per primi l’incrocio, “prima che arrivino gli altri automobilisti”, ed alla fine si trovano imbottigliati in ingorghi “indiani”, quando non vanno a schiantarsi contro altri che hanno avuto la loro stessa idea, forse stupidi lo sono davvero. Buona visione.