Altro giro, altro lockdown:
- Sul tracciamento dei contatti, ci eravamo ovviamente illusi;
- Sic transit gloria mundi, edizione Covid;
- Sindacalisti in trance agonistica che dovrebbero tener svegli la notte i propri iscritti;
- Quest’anno il rito della lettura dei vaticini della Nadef è diverso, nella sua ripetitività. Attenzione al maxi doping, col debito aggiuntivo del Recovery Fund;
- Dietro la retorica di innovazione e tutela ambientale, resta il rischio di ripetere gli errori del passato ed ampliare il nostro ritardo verso altri paesi sviluppati;
- I precetti del FMI per il dopo pandemia. Buone intenzioni che peccano dell’abituale astrattezza. Gli italiani rischiano di convincersi di essere finalmente giunti nel paradiso del debito;
- Dopo la pandemia non servirà austerità, prevede il Fondo monetario internazionale. Compiacimento ideologico in Italia, che però è ad alto rischio di essere la fatale eccezione alla previsione;
- Più che stigmatizzare il lavoro agile, serve sanzionare pesantemente le amministrazioni pubbliche che continuano a trascinare i piedi sul processo di informatizzazione e digitalizzazione;
- Pronta l’app per scegliere i nuovi vertici delle aziende pubbliche a furor di popolo;
Foto di Claudia Reali